giovedì, aprile 27, 2006

arrogantemente critica ma breve


Tutto quello che resta.
Tutto quello che resta di una serata passata con te…e con i tuoi amici.
Tutto quello che resta…e certo che sei scaltro.
No no,davvero eh…credici.
Tutto quello che resta di te, me ed i tuoi amici. Ed il tuo amico.Carino.
Tutto quello che ti resta di me: un numero con su attaccato un volto, tipo post-it
Tutto quello che resta di un numero-di un volto-di un “ciao ci vediamo”-di un paio di tacchi numero 39 che si allontanano-TAC TAC SWAAASH
Tutto quello che ti resta di un volto che cammina su un paio di tacchi a spillo,anzi UN tacco che l’altro si è rotto. Merda merda merda

Tutto quello che resta di te…un post senza “it”

lunedì, aprile 17, 2006

dolcetto o scherzetto?


Poiché il blog piange ( un po’ come il mio portafoglio insomma) direi che è giunta l’ora di scrivere qualche cavolata delle mie, ma stavolta chiederò il vostro IMPAGABILE aiuto (almeno lo spero, altrimenti ricompenserò in natura….cavoli,mele,arance…che avevate capito??).
Oh cari i miei ignoti frequentatori del suddetto blog, come avrete capito, spero (per voi), dal titolo non esattamente criptico, si parla di scherzi&atti vari….i peggiori, i più schifosi, terribili (anzi teribbili) che avete messo in atto.
Quelli catastrofici del cui esito non andate fieri…quelli di cui vi vergognate e di cui nascondete i resti nel buio inebriante della vostra memoria.
Quelli che con orgoglio misto a boria raccontate per far divertire gli altri e mostrare così di che pasta siete fatti (di grano duro?__?)
Quelli che riposano ancora nella vostra mente e che ogni tanto rispolverate per il gusto di vederli ancora luccicare; quelli che avete pagato a caro prezzo e che ancora vi rinfacciano…ma che rifareste con lo stesso coraggio e stordita intraprendenza ( le sentenze lasciamole pure ai posteri).
Bene,spero di esser stata chiara…e per esserlo ancora di più…

IL BANANA PARTY
Si avvicinano le sospirate vacanze estive, un margine sempre più breve le separa dalla routine del primo anno di liceo(passato in buona parte nello studio della preside per quanto mi riguarda); la luce ruba prepotentemente spazio alla notte e io sono completamente assorbita da profondi pensieri (“dove andare in vacanza??ma la gina col pino ci si è messa??”).
Quinto e ultimo banco, fila centrale...in pratica mi posso permettere di:
1)ascoltare musica con il walkman poggiato beatamente sul banco e agitare le braccia al ritmo di musica quando la canzone lo richiede…e in questo periodo infuria la macarena (alegria es cosa buena..eeeh macarena)
2)giocare col criceto della mia audace compagna di banco( soffre di crisi depressive e da solo a casa non si può lasciare)
3)giocare a risiko con i ragazzi del quarto banco ( o un classico tresette con l’accuso)
Nel frattempo la professoressa di matematica , pettinata come un bue pronto per il macello e vestita che sembra le versione femminile di john wayne (anzi a dirla tutta è proprio john wayne) scrive formule arcane che invadono placidamente la lavagna -“cazzo,e fortuna che faccio il classico!”-penso mentre con la coda dell’occhio vedo il criceto darsela a zampe. Uno sbadiglio si allarga sul mio volto annoiato.
In bilico su una giornata quieta osservo il tempo sciogliersi in lenti e inesorabili minuti…ci vuole qualcosa da fare
33-34-35-36-37 tic tac
Qualcosa di diverso (penso mentre di soppiatto recupero il criceto dal sacchetto di patatine del vicino…cavolo, fortuna non si è accorto di nulla…altrimenti ricomincia con la storia dell’igiene e altre cavolate del genere…prima pensa a lavarti quelle due marmotte del Piemonte che ti ritrovi sotto le ascelle, e poi ne riparliamo.)
Rimetto il fuggiasco al suo posto (una scatola di formaggio...presente quella del mascarpone?) e mi guardo attorno; ancora non sapevo che tutti quelli che, come me,avevano il magico 7 in condotta ( e per la maggior parte era l’unico 7 in pagella,con gli altri ci potevi fare la schedina-magari” te dice culo”-) non mi avrebbero fatto compagnia al secondo anno.
Un’idea...un’idea…
56-57-58 tic...tic…TIC(l’orologio,rubato al bidello,era a dir poco difettoso)


Vi dico questo per darvi un assaggio delle mie giornate a scuola, almeno delle lezioni che per me non avevano alcun interesse, vi dico questo perché avevo voglia di scrivere qualche stupidaggine delle mie e perché in quella stanza dalle pareti gialle senape con le scritte
“LA PROFESSORESSA DI ITALIANO HA IL PISELLO- ZORRO CAMBIATE LI JEANS-PAOLO PUZZA-etc etc , in uno di quei momenti in cui la noia ti si tatua sulla faccia, sotto la luce di un giallo e luccicante neon traballante, un’idea,malsana, solida e lievemente crudele, non solo è stata concepita, ma è stata attuata con fulminante perfezione da una manica di ragazzi imberbi(grazie a dio io lo sono ancora): UN BANANA PARTY.
Vittima da immolare sull’altare della nostra noia stordita la ragazza,neanche a dirlo, del primo banco, perfetta perché:
1) diciamo che non ci andava a genio, e questo motivo già da solo dovrebbe essere un’ottima giustificazione per tutti gli scopi dissoluti da mettere in atto
2) abitava vicino la scuola, ovvero ER TUFELLO, quartiere un tempo tristemente noto per esser culla di malfattori, spacciatori etc etc.”Dove minchia andavi a scuola??”direte voi…ma fatemi finire di parlare (o meglio scrivere). Tal posto in questione ha poi subito una riqualificazione (inoltre altri luoghi peggiori sono sorti togliendogli lo scettro di quartiere malfamato)…aleggia ancora un’aria che potrei definire, per usare un allegro eufemismo, frizzante, hai l’ovattata percezione di un qualcosa rimasto tenacemente attaccato alla nomea costruita in anni e anni di irosa lotta, di un qualcosa che non si è arreso ad una calma flemmatica e superflua…qui si conserva intatto un istinto popolare che a tratti ti stordisce ma che non puoi fare a meno di amare.
3) uno scherzo del genere, sobrio ed elegante, lo avrei fatto anche a mio cugino( che da bambino una volta è morto,è ricercato, amico di tutti)mitico elio
In un breve lasso di tempo, ovvero durante la lezione di matematica/ricreazione, io e i due ragazzi del banco di fronte( i compagni del tresette per intenderci) abbiamo organizzato il nostro onesto& candido scherzetto senza minimamente patire i contraccolpi di una coscienza all’epoca decisamente seppellita dalla rabbia di giornate insalubri.
In pratica abbiamo tappezzato i dintorni della scuola (ovviamente escludendo dalla nostra follia il percorso che compiva la ragazza per arrivare a scuola) di piccoli manifesti in formato A4 in cui campeggiava una banana e che recitava pressappoco così: HAI VOGLIA DI PASSARE UNA SERATA ALL’INSEGNA DELLA PURA FOLLIA?ALLORA PRESENTATI IN VIA xxx ALLE ORE 2.00AM. SE PORTI CON TE UN CASCO DI BANANE BEVI GRATIS PER TUTTA LA SERATA”
Ora cercate di immaginare le persone che possono trovare INTERESSANTE un qualcosa del genere, moltiplicatele diciamo per 50 e adagiatele sotto un quasi rispettabile palazzo mentre,assetate come salamandre, citofonano all’indirizzo citato sventolando caschi di banane...
Fatto??immaginato?? non so voi, ma io tutte le volte che ci penso rido-rido-rido .
Sensi di colpa? No, nemmeno quando il giorno dopo la vittima si è presentata a scuola con due samsonite sotto gli occhi( cariche come dovesse partire per l’himalaya) e pallida come uno straccio lavato con la candeggina per togliere macchie di sugo…di certo le ho regalato una serata indimenticabile!